I formati audio compressi eliminano dai files alcune informazioni che non sono necessarie.
L’esempio più classico è la musica in streaming offerta da Spotify in cui nella versione free la musica viene erogata a 128-160 kbit/s mentre nella versione premium a 256-320 kbit/s.
Nello schema di seguito è rappresentata graficamente l’onda del suono originale e quella compressa nei principali formati audio disponibili. (MP3 è la qualità disponibile su Spotify).
Nel corso degli anni ottanta nasce il formato mp3 che è la anche sigla di un algoritmo per la codifica di un file audio compresso. La diffusione del formato è una rivoluzione nel mondo della musica che dura in parte ancora oggi.
Sono molti gli algoritmi di compressione che hanno visto la luce, ma soltanto con l’aumento delle capacità di memoria e connessioni dati sempre più veloci arriva l’High Resolution Audio un formato ad alta fedeltà che supera la qualità del CD.
ID | Servizio | Formato | Qualità |
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1 | music streaming | MP3 / AAC | 24 - 160 kbit/s |
2 | download store | MP3 / AAC | 160 - 320 kbit/s |
3 | compact disc | CD-DA | 1411 kbit/s - 16 bit 44.1 khz |
4 | high resolution audio | ALAC / FLAC / AIFF / WAV | 24bit 96khz ![]() |
5 | high resolution audio | ALAC / FLAC / AIFF / WAV | 24bit 192khz ![]() ![]() |
Dal 2014 produttori (Sony, LG, Samsung, ecc.), negozi specializzati, download store e servizi streaming iniziano ad offrire i loro prodotti in qualità High Resolution Audio. Quella che stiamo vivendo oggi, forse inconsapevolmente, è una nuova era nell’ascolto della musica.